Design

Nell’Introductory Essay di The Penguin Dictionary of Design and Designers, Simon Jervis scriveva nel 1984 che: “la parola inglese ‘design’ è entrata a far parte del vocabolario francese, tedesco e italiano per significare ‘industrial design’ […] Questa accezione è ironica nel caso dell’Italia, in quanto la parola ‘design’ – nel senso di disegno destinato a fungere da modello e, di conseguenza, a regolare la realizzazione di tali disegni – discende proprio dalla parola italiana ‘disegno’. Un designer è chi fa di tali disegni. Questo significato di design è corrente in inglese sin dal Seicento […] Non c’è dubbio che, da quando sono state costituite le Schools of Design nel 1836, si sono sempre più ristrette le aree di significazione dei termini ‘design’ e ‘designer’, in specie nell’ambito istituzionale del design. Nondimeno, non c’è ragione di abbandonare o cancellare il loro più ampio significato comune”.
Per quanto paradossale sia o appaia, ormai dobbiamo fare – comunque – i conti con il senso comune di design in italiano, lingua in cui altrimenti disegno industriale ben esprime il concetto; e con le incerte significazioni nostrali di design (tant’è che esiste anche un art design, che al sottoscritto pare ossimoro, e persino chi qualifica la propria professione life design).

Sergio Polano