fino al 15 giugno 2017
mostra Ferdinando Forlati nella ricostruzione postbellica e nel restauro del Novecento a cura di Sara Di Resta, Luca Scappin ed Emanuela Sorbo
galleria del rettorato | università Iuav | Santa Croce 191 Tolentini | Venezia
«La mostra Ferdinando Forlati nella ricostruzione postbellica e nel restauro del Novecento ripercorre l’attività professionale del Soprintendente ai Monumenti di Venezia, poi Proto di San Marco, attraverso gli eventi, i dibattiti, i personaggi, i monumenti, i filmati, le fotografie dei grandi casi fondativi del restauro del Novecento: le protezioni, i bombardamenti e la ricostruzione dei monumenti dopo la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, le sperimentazioni e l’utilizzo di tecnologie moderne come sistemi di consolidamento e restauro, il rapporto tra ricomposizione dei frammenti e reintegrazione delle lacune. La sezione Immagini di Città racconta dell’azione costante e immanente del progetto che negli anni della ricostruzione ha avuto come esito la città che oggi conosciamo. Descrive la dimensione urbana dei bombardamenti e della ricostruzione, nelle provincie di Vicenza, Treviso e Padova, dove Ferdinando Forlati agiva come Soprintendente, soffermandosi a documentare anche il caso veneziano della Prima Guerra Mondiale, storia poco nota, il cui esito disastroso sarà la premessa per la salvezza di Venezia durante l’ultima guerra. Unica città veneta a non essere distrutta dai bombardamenti. Progetti e architetture, casi emblematici e testimonianze dell’uso della tecnica per il restauro in Ferdinando Forlati sono nella sezione Mezzi costruttivi modernissimi, dove si avvia il percorso cronologico che attraversa i cantieri della Ca’ d’Oro, dell’Ala dell’Arena di Verona, del complesso di San Giorgio, del Chiostro di Sant’Apollonia e si conclude nell’incarico per la Basilica di San Marco. In questa sezione un affondo è il rapporto tra Oriente e Occidente, una microstoria della presenza del Proto di San Marco nel progetto della Chiesta del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Storia che viene dal passato, ma quanto mai attuale. La sezione La recostruction artistique en Italie, titolo della mostra di Parigi tenuta al Gran Palais nel 1947, in cui l’Italia era significativamente rappresentata dai progetti di ricostruzione in Veneto, è dedicata al rapporto tra ricomposizione dei frammenti e reintegrazione delle lacune. In mostra, alcune delle stesse architetture, la Chiesa degli Eremitani di Padova e la ricostruzione della Cappella Ovetari con gli affreschi di Andrea Mantegna, il Palazzo dei Trecento di Treviso, la Basilica Palladiana di Vicenza. Foto dell’allestimento, libri d’epoca, lettere, raccontano di una epica nazionale, un paese che ricostruisce se stesso in pochissimi anni e che andrà incontro al boom economico».