On Mannerism

15-16 dicembre 2020

Indagine sul Manierismo, simposio in due giornate, a cura di Lina Malfona e Valerio Paolo Mosco

Università di Pisa | Polit(t)ico Research Lab

per registrarsi e partecipare, scrivere entro il 12 dicembre a: simposio.manierismo@ing.unipi.it

«Le lunghe guerre per il dominio dell’Europa, il Sacco di Roma, le violente epidemie, la dissoluzione dell’unità della Chiesa e la pubblicazione del De revolutionibus orbium cælestium di Copernico furono tra le principali cause della profonda crisi morale e politica che nel Cinquecento sconvolse l’Europa. In questo clima di incertezza si sviluppò il Manierismo, una stagione artistica e culturale che ha avuto un’eredità così ampia da indurre architetti e storici – tra cui Arnold Hauser, Colin Rowe, Manfredo Tafuri, Robert Venturi e Rudolf Wittkower – ad affermare che il Manierismo è un fenomeno ricorrente, per cui costituente la cultura occidentale. La stagione culturale in cui fiorì il Manierismo ha delle forti analogie con l’epoca in cui viviamo, dove l’instabilità politica, economica e culturale va di pari passo con una sorta di nuova rivoluzione copernicana: quella indotta dalle tecnologie dell’informazione, che hanno generato una trasformazione talmente vigorosa da duplicare, alterare, e a volte capovolgere il senso stesso della realtà. Tale rivoluzione era già stata preannunciata nel 1979 da Jean-François Lyotard, che con La Condition Postmoderne aveva dato l’avvio al Postmodernismo, una stagione artistica che ha sviluppato delle relazioni profonde col Manierismo. Le analogie tra Manierismo e Postmodernismo riguardano la loro comune propensione per il gioco intellettuale, per il sovvertimento del canone, per la variazione di scala, per il capriccio e la scenografia e per l’attitudine verso il dialogo con la storia. Ma episodi di crisi e di conseguente riappropriazione del passato si riproducono ciclicamente e in quest’ottica il Manierismo può essere interpretato come una corrente sotterranea che riaffiora periodicamente nella storia delle arti. È quindi adeguato parlare oggi di un’ennesima condizione manierista? L’indagine proposta si configura come uno strumento per comprendere come questa condizione sovrastorica si esprima, prospettandone un futuro possibile».