Roberta Martinis, Francesco Magnani e Traudy Pelzel, Carlo Scarpa. La casa sul Canal Grande, collana Ad esempio, Electa, Milano 2021 – sconto online
sommario
Carlo Scarpa, la casa per Loredana Balboni
Roberta Martinis
Restituzione di Casa Balboni
Francesco Magnani e Traudy Pelzel
Indicazioni bibliografiche e cenni biografici su Carlo Scarpa
«Rimasta sino ad ora una delle sue opere meno conosciute e studiate, la casa che Scarpa costruì tra il 1964 e il 1968 per Loredana Balboni a Venezia, era nota soltanto grazie ad alcune immagini e a pochi disegni, pedissequamente riprodotti.
Loredana Balboni era una committente assai particolare. Collezionista e mercate d’arte, era la vedova di Francesco Pasinetti, direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e sorella di Letizia, moglie di Michelangelo Antonioni. Ciò spiega le ragioni per le quali la casa che Scarpa restaurò per lei divenne un ritrovo per letterati, artisti e registi, da Paolini e Maselli, da Visconti a De Kooning. Nella casa, affacciata con una magnifica terrazza sul Canal Grande, Loredana Balboni raccolse opere d’arte diverse tra le quali, accanto a ricercate collezioni di ceramiche iraniane, opere di Ernst, Viani, Tancredi, Bacon. Scarpa attrezzò per gli ambienti e le opere d’arte uno straordinario cannocchiale luminoso che collega il fronte sul giardino della casa a quello sul Canal Grande. Si avvalse di materiali lapidei modellati con cura estrema e di rivestimenti parietali realizzati ricorrendo a tecniche tradizionali e ai più dotati artigiani veneziani.
Come poche altre tra le sue opere, casa Balboni dimostra che un altro grande architetto italiano, Ludovico Quaroni, non si sbagliava quando affermava che Scarpa “misurava, con gli occhi e con la mano, gli spessori e accarezzava le superfici, per conoscerne bene, tattilmente anche, la ruvidezza e la grana, col palmo della mano aperto sulle superfici curve che andavano accompagnate, nel loro girare convesso, o col dorso delle dita della mano quando le superfici stesse erano concave”. Dopo la scomparsa di Loredana Balboni nel 2013, la casa è entrata a far parte delle disponibilità di un nuovo proprietario, che ne ha promosso il necessario restauro, prefiggendosi di portarlo a termine nella maniera più accurata. I lavori compiuti hanno permesso di conoscere ogni singolo aspetto della costruzione, di mettere in luce tutte le soluzioni utilizzate da Scarpa, di restituire gli spazi alla loro mirabile lucentezza e trasparenza, che non soltanto gli amanti dell’architettura possono ora apprezzare.
La storia emblematica della casa, dei rapporti che Loredana Balboni e Carlo Scarpa intrattennero, dei modi in cui l’architetto realizzò questa boîte à miracle, nel libro Carlo Scarpa, la casa sul Canal Grande sono descritti da Roberta Martinis sulla scorta di accurate ricerche archivistiche, che hanno portato alla pubblicazione di molti disegni sconosciuti, mentre Francesco Magnani e Traudy Pelzel hanno spiegato, avvalendosi di un’ampia documentazione fotografica, come sono intervenuti per restaurarla».