Vincitori Premio Federico Maggia 2022

Vince il Premio promosso da Fondazione Sella con gli Ordini degli Architetti e Ingegneri di Biella, un popup bar che in maniera informale e inaspettata propone la valorizzazione dell’archivio Federico Maggia all’interno dell’ex Lanificio Maurizio Sella

Biella 16 giugno2022

Caffè Maggia. Ipotesi per un archivio aperto realizzato da PRACTICE+ con Giacomo Pavanello si aggiudica l’ottava edizione, la quarta nazionale, del Premio Maggia 2022. Imparare dal territorio. Giovani progettisti fabbricano spazi di conoscenza.
Caffè Maggia propone un’inconsueta narrazione del fondo archivistico di Federico Maggia conservato presso la Fondazione Sella nell’ex Lanificio Maurizio Sella. I locali della caldaia Cornovaglia, dell’ex Lanificio sono abitati da un nuovo elemento catalizzatore e si trasformano in un popup bar. Il suo contenuto, centinaia di lattine personalizzate con il materiale dell’archivio, diventano testimonianza della consistenza dell’archivio e occasione di conoscenza. Rifuggendo il racconto didascalico dei documenti che compongono l’archivio, l’apprendimento avviene così in maniera informale e inaspettata. “Partendo dalla consapevolezza che la sperimentazione diretta faciliti la comprensione e la trasmissione delle conoscenze, la nostra riflessione si è soffermata sugli spazi e le modalità dell’apprendimento. Lo scambio di conoscenza avviene anche sulle soglie e concepire gli spazi di conoscenza come luoghi di incontro e di dialogo – che acquisiscono senso se vissuti attivamente – restituisce all’educazione la sua dimensione spontanea e informale, ma universale.”, racconta il capogruppo Erasmo Bitetti.

“Il progetto vincitore rappresenta nella sua essenza quello che è il lavoro dell’architetto, trasformare una richiesta in un oggetto concreto, funzionante e utile, che però porta dentro di sé una novità e una interpretazione inaspettata, che spiazza”, aggiunge Federico Tranfa curatore del Premio Federico Maggia 2022.

Una menzione speciale è stata poi attribuita al gruppo HPO (Riccardo Simioni e Oreste Montinaro) con Giacomo Attrotto e Plamcreative Studio (Arianna Montinaro) per il progetto Rain Circus, un sistema per l’approvvigionamento idrico degli orti didattici della scuola primaria di Cossila, frazione di Biella sulla strada per il santuario di Oropa, che ha avviato un percorso sperimentale di didattica all’aperto. Dopo aver organizzato un workshop di progettazione in presenza dei maestri e dei bambini, i giovani architetti hanno scelto di realizzare un serbatoio idrico flessibile, a impronta circolare. La sua capacità di rendere evidente attraverso il gonfiarsi e lo sgonfiarsi, l’ingresso e l’uscita dell’acqua, facilita la comprensione dei ritmi meteorologici e carica di significato il consumo della risorsa idrica. Il progetto è un’architettura pneumatica che si presta anche a un utilizzo ludico, in quanto la resistenza e l’elasticità del materiale permettono ai bambini di utilizzarlo come gioco.

Infine, Innesti. Il Teatro Nel Teatro di Edoardo Biondetti, Margherita Lurani e Edoardo Pozzato si è aggiudicato la menzione. L’intervento, presso il Santuario di San Giovanni d’Andorno, è un nuovo spazio scenico per la Bürsch in Festival, viaggio artistico alla scoperta dei caratteristici borghi della Valle Cervo. L’intervento, realizzato con legno di recupero montato a secco, che può quindi essere smontato e restituito per rientrare nel ciclo produttivo e blocchi di Sienite derivanti dalla frana che nel 2020 ha investito il santuario, racconta il territorio dell’Alta Valle del Cervo mettendo in luce i due materiali che ne costituiscono il paesaggio e la storia: la pietra e il bosco.

I premi sono stati attribuiti dalla giuria, presieduta dall’architetto Luciano Pia, e composta da Sandy Attia (fresca vincitrice con MoDus Architects del Premio Italiano di Architettura), Michel Carlana, progettista della pluripremiata scuola di musica di Bressanone, Tullia Iori, professore a Roma Tor Vergata, Flavio Mangione del CNAPPC, l’architetto svizzero Martino Pedrozzi e Mariano Zanon (Architetto Italiano dell’anno 2020).

Abbiamo voluto premiare la qualità del progetto dal punto di vista della relazione tra ambiente e committenza, tra pensiero e realizzazione e infine abbiamo valorizzato quei progetti che hanno saputo integrare architettura, ingegneria e innovazione”, racconta Luciano Pia a margine della cerimonia di Premiazione tenutasi al Lanificio Maurizio Sella e moderata dal giornalista Mario Calabresi.